Vacanze: una storia millenaria

Home  /  Blog  /  Vacanze: una storia millenaria

blog image

Vacanze: una storia millenaria

14/07/2023 14:51

Agosto è arrivato e le vacanze estive tanto agognate sono finalmente realtà! 

Sapevi che il meritato riposo vacanziero della bella stagione ha radici molto lontane, addirittura millenarie? 
Scopri di più con Immobiliare Classe A… 

 

 

 

Vacanza estiva…nel tempo

 

Quando sentiamo le parole vacanze estive sono molti i ricordi che riaffiorano nelle nostre menti e la memoria va indietro nel tempo a quando eravamo piccolini e costruivamo castelli di sabbia, o alle prime vacanze con gli amici, quelle dopo il diploma, le prime in famiglia o da soli e molti altri esempi. Tuttavia, un altro aspetto accomuna tutti noi: quando pensiamo all'abitudine di vacanza estiva, facciamo risalire la sua origine alla metà dell'800. Se, in parte, ciò è vero, è proprio nell'Ottocento che si verificò l'attitudine a questa consuetudine; in realtà, la fuga dalle città verso mete più fresche, più salubri delle città è molto più antica. La storia e l'archeologia ci raccontano, infatti, che già nel I secolo a.C. Roma era una enorme città con oltre un milione di abitanti, con tutto ciò che poteva derivarne; ed è così che gli appartenenti alle classi più ricche, i Patrizi, sceglievano di trascorrere i lunghi periodi di canicola estiva lontano dalla Caput Mundi. 

Il luogo perfetto per le vacanze? Le oggi famose e meravigliose ville suburbane, situate in luoghi ameni non lontane dall'Urbe, ossia Roma, appunto. Si trattava di luoghi caratterizzati da rigogliosa natura e fascino intenso, dove i latini si rifugiavano, in un certo senso, per porre tregua agli impegni della vita politica o pubblica e vivere un periodo nel tanto amato otium. I luoghi prediletti dagli antichi romani abbienti erano senza dubbio quelli della costa campana, con meraviglie paesaggistiche e grande tradizione culturale. Qui, infatti, era possibile praticare l'otium, inteso come questioni personali ma anche affari o cultura, l'otium litterarum.

 

 

 

Le terme: luogo ideale


Nell'antica Roma, lo sappiamo bene, il rito delle terme e del benessere, secondo il concetto di MENS SANA IN CORPORE SANO, era importantissimo. Da ciò, naturalmente, il fatto che anche per fuggire dalla canicola estiva delle città dell'Impero, le terme e le aree naturalmente termali erano molto ambite ma altrettanto democratiche: da quelle monumentali e sfarzose dedicate ai patrizi fino a quelle più popolari frequentate dai plebei, in settori separati e a prezzi contenuti. 

 

 

Le terme, in principio, venivano costruite con ingegno in prossimità delle fonti naturali di acqua calda e composte da diversi ambienti in successione: calidarium, tiepidarium, frigidarium, dedicate ai veri trattamenti termali; poi, spesso, accanto a questi erano presenti anche delle piscine, delle vasche per il nuoto, note come natationes. Delle vere e proprie spa, per intenderci… già, in effetti la parola spa che utilizziamo ancora oggi è latina, anzi, un acronimo che indica il concetto di salus per aquam, ovvero salute per mezzo dell'acqua. Inoltre, alcune delle terme più importanti erano veri centri ricreativi dove era possibile vi fossero anche biblioteche, botteghe commerciali, teatri.

Un esempio oggi ancora visibile a noi sono le Terme di Caracalla, a Roma, o le Terme di Sirmione, in Lombardia, per non parlare delle Terme naturali di Saturnia in Toscana, ancora oggi meta di molti turisti. 

 

 

Se i latini viaggiavano o si spostavano per le vacanze estive, come mai facciamo risalire, comunemente, questa abitudine ad un millennio più tardi? Nei secoli che seguirono, cambiò il concetto di viaggio stesso. Non si interruppero gli spostamenti, tutt'altro, ma cambiarono i motivi che spingevano i viaggiatori a spostarsi. Affari, guerre, lavoro, commerci, basti pensare alla Via della Seta, alle esplorazioni commerciali di Marco Polo o, addittura alla nascita delle Repubbliche Marinare. 

È perciò necessario giungere al Settecento per ritrovare la consuetudine di viaggiare per il piacere di farlo… 

 

Il turismo, una storia moderna


Nei primi del Settecento, tra le élites giovanili del Nord Europa, si diffuse una pratica che ebbe grande eco: il cosiddetto Grand Tour. Giovani inglesi e tedeschi, prevalentemente, viaggiavano per mesi, con le proprie comodità, con fini educativi. Meta ambitissima era l'Italia: Roma, Firenze, Venezia e Napoli erano le città più visitate per merito della loro cultura, dei loro monumenti, dell'arte e della letteratura classica. I più facoltosi riuscivano ad raggiungere anche le regioni più a Sud, fino alla Sicilia e, addirittura proseguendo verso l'Egitto, la Grecia e la Turchia, sino al Bosforo. 

Di questi viaggi restano taccuini e riproduzioni entrate nella letteratura e nella storia dell'arte; infatti, fu proprio Sir Richard Lassels a utilizzare per la prima volta in modo contestuale la dicitura grand tour, da cui deriva proprio turismo, nel suo The Voyage of Italy, un prezioso resoconto dei suoi 5 viaggi nel Belpaese. In quelle pagine oltre a raccontare le meraviglie d'Italia, suggeriva ai giovani lords di compiere lo stesso viaggio al fine di costruirsi una importante e vasta cultura artistica, politica, sociale ed economica. 

Al suo scritto ne seguirono molti altri, tra cui forse il più noto è Viaggio in Italia del filosofo tedesco Johann Wolfgang von Goethe.

I grand tour potevano durare dagli 8 mesi a diversi anni, spesso cinque. Ciò accadeva naturalmente anche per le difficoltà di spostamenti lungo la nostra penisola… pertanto la ricchezza era un requisito di viaggio fondamentale! 

 

 

Vacanze al mare


In epoca moderna il mare era considerato una meta di cura e salute, non di vacanza. I medici ottocenteschi prescrivevano persino il numero, la durata e le condizioni in cui fare il bagno, distinguendo finanche le spiagge a seconda della malattia da curare. Ciò accadeva soprattutto in Nord Europa. La consuetudine di andare al mare, ben presto, si diffuse in tutte le classi sociali e alla metà dell'800 la spiaggia era considerata luogo perfetto per fuggire dalle calde e caotiche città. 

In Italia, invece, la naturale predisposizione agli affari, all'accoglienza e grazie ai luoghi splendidi delle nostre coste, da nord a sud, da est a ovest, vide la nascita del primo stabilimento balneare a Viareggio, nel 1823, il Bagno Dori, dedicato solo alle donne, mentre nel 1824 nacque il Bagno Nettuno, aperto a uomini e donne. Stesso accadeva in Romagna.

 

 

 

E le ferie?!


Le vacanze, fino a qualche secolo fa, erano sostanzialmente appannaggio dei nobili, dell'alta borghesia, delle classi più elevate e ricche della società europea. Ma la gente comune? Quando è nato il concetto di ferie?

La Storia racconta che le prime ferie pagate debitamente documentate rimandano al 1871, in Gran Bretagna. Qui, infatti, fu approvato il cosiddetto Bank Holiday Act, che garantiva 4 giorni di ferie pagate ai dipendenti dalle banche d’Inghilterra, Galles e Irlanda. Un'idea presa in prestito da altre categorie lavorative e da altre società; tuttavia, si trattava di regalie e non di diritti dei lavoratori. Per arrivare a ciò dobbiamo fare un bel salto nel tempo. Le ferie quale diritto di tutti i lavoratori furonno promosse nel 1925, in Francia e la legge fu promulgata solo nel 1936, detto perciò Anno della felicità. Questa legge garantiva 15 giorni di ferie pagate e un biglietto del treno popolare. In Italia? Il cosiddetto diritto al riposo fu sancito nel 1927 ma soltanto nel 1945 la Costituzione stabilì il concetto di vacanza obbligatoria, nell'art 36 che recità:

“Il lavoratore ha diritto a ferie annuali retribuite e non può rinunziarvi.” 

 

 

Novecento: la vacanza dei tempi dei moderni


L'idea di vacanza popolare italiana così come la conosciamo oggi ha radici in epoca fascista, quando il regime promuoveva l'elioterapia, la cura del sole. Si organizzarono i primi viaggi popolari verso le zone di mare, attraverso treni che, con prezzi molto democratici, portavano adulti e bambini verso le località marine non distanti dalle città e le organizzazioni fasciste davano vita a gite balneari giornaliere e nacquero anche le colonie, per i più piccoli. Giunse però la Seconda Guerra Mondiale e il ritorno all'idea di vacanza tornò a farsi viva nuovamente negli anni Cinquanta, in piena industrializzazione e boom economico. Un maggior benessere e la diffusione delle automobili permisero al popolo di diventare turista estivo vacanziero. 

 

 

Il turismo estivo: tutte le strade portano al mare

 

La strada che porta in vacanza e che porta al mare è cambiata molto nei secoli. Il mare era meta di riposo ben prima che nascessero le grandi arterie autostradali o la prima ferrovia, la Napoli - Portici. La carrozza era il mezzo più utilizzato, persino per… fare il bagno! Tutto questo ci sembra davvero incredibile se pensiamo a quali e a quanti cambiamenti abbiamo assistito negli ultimi cinquanta anni, e chissà che le prossime vacanze non si possa prenotarle sui mari di altri pianeti! 



 

 

Con questo focus dedicato alle vacanze, Immobiliare Classe A desidera augurarti buone ferie, buona vacanza al mare o dovunque tu decida di trascorrere i tuoi meritati giorno di riposo. 

 

Resta connesso…

 

Continua a seguire i nostri canali social, Facebook e Instagram  con tutti gli aggiornamenti di Immobiliare Classe A, qui la vacanza è fatta per farti sognare le case dei tuoi desideri|! 

E poi, ti aspettiamo sul nostro blog