Il futuro è Green. E Immobiliare Classe A lo aveva previsto

Home  /  Blog  /  Il futuro è Green. E Immobiliare Classe A lo aveva previsto

blog image

Il futuro è Green. E Immobiliare Classe A lo aveva previsto

25/05/2023 11:59

Green è la parola chiave del futuro. Di questo siamo possiamo esserne certi, tanto che Immobiliare Classe A ha fondato la sua intera esperienza professionale proprio su questo tema, sviluppando investimenti edilizi ed architettonici oltre che modelli di compravendita orientati verso questo delicato e fondamentale tema. Ora è arrivato anche il primo ok dalla Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento Europeo alla proposta di revisione della direttiva europea sulle case green. 

Ma di cosa si tratta? Mutare il modo di abitare, attraverso la transizione edilizia verso una maggiore ecosostenibilità.  

 

 

 

Si tratta di un processo, certamente lungo, di cui seguiremo il percorso in Plenaria e il successivo negoziato tra Parlamento, Commissione e Consiglio. Il testo della cosiddetta EPBD | Energy performance of building direttive potrebbe anche subire modifche prima di diventare definitiva, anche se in Italia restano alcune perplessità. 

In sede di voto europarlamentare la Relazione ITRE della Commissione Industria sulle case green è stata approvata con 49 voti a favore, 18 contrari e 6 astenuti. Approvati tutti gli emendamenti di compromesso, come ci si aspettava, in realtà e gli eurodeputati italiani hanno votato contro. In ogni caso, ora si apre il via libera alla proposta di revisione della direttiva che riguarda le performance energetiche degli edifici.

 

Negoziazione. Perché necessaria?

 

 

Gli aspetti che maggiormente si contestano alla riforma è l'impossibilità di realizzare gli interventi richiesti dalla bozza direttiva. Molti Paesi ritengono troppo ambiziosi gli obiettivi proposti rispetto al parco immobiliare così come troppo elevati i costi delle materie prime e la scarsità di manodopera altamente qualificata. Per questi motivi, molti Paesi, tra cui l'Italia, stanno chiedendo di introdurre fattori di flessibilità nella direttiva, sia in termini temporali che fattivi, senza venir meno alle volontà stesse della EPBD e trovando, invece, una giusta intesa. 

 

 

 

Il governo italiano e la Direttiva europea sulla classe energetica delle case
 

 

La situazione italiana, rispetto ad altri Paesi, è molto complessa. Chi fa il nostro mestiere lo sa bene. La meraviglia delle città d'arte, la straordinaria eredità architettonica che caratterizza anche il più piccolo borgo storico si allinea poco con quelle che sono le prospettive ecogreen che appaiono, al contrario, semplici per le nuove costruzioni. Il tema dell'efficientamento energetico degli immobili in Italia, secondo il governo, deve essere necessariamente, affrontato in modo diverso. A tale proposito, perciò, i tecnici ministeriali hanno intenzione di presentare un piano ad hoc, in grado di difendere le peculiarità del Paese senza venir meno alle necessità che l'Europa chiede, il tutto attraverso una realistica negoziazione che preveda obiettivi raggiungibili senza che imprese e cittadini siano messi in difficoltà. 

 

 

 

 

Ma cosa prevede la EPBD | Energy performance of building direttive?
 

 

Come spesso accade ad accendere i riflettori sulle notizie sono le polemiche. Entriamo invece nel merito. Cosa prevede la EPBD? La direttiva UE sulle case green chiede un graduale miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili. E prevede che gli edifici residenziali, a partire dal 2030, abbiano una classe energetica obbligatoria minima (pari alla classe E nel 2030 e alla D nel 2033). Ad oggi, secondo le stime ufficiali, nel nostro Paese, circa 11 milioni di abitazioni sarebbero in classe energetica inferiore alla D. 

Naturalmente, la direttiva sembra prevedere alcune deroghe. Ad esempio potrebbero essere esclusi dalla EPBD alcuni edifici specifici e categorie: 

  • edifici e monumenti sottoposti a tutela (immobili storici o dal particolare valore architettonico)
  • edifici collocati in zone vincolate e protette
  • edifici residenziali usati meno di 4 mesi all’anno, edifici usati per un periodo limitato dell’anno o con un consumo energetico previsto inferiore al 25% del consumo che risulterebbe dall’utilizzo durante tutto l’anno. Quindi ci si rivolge alle seconde case. 
  • edifici di culto
  • strutture considerate temporanee (uffici di cantiere e stabilimenti balneari).

 

 

 

 

Immobiliare Classe A e la visione eco green

 

Immobiliare Classe A si impegna da sempre nel proprio lavoro a sostenere una filosofia tesa alla sostenibilità, lo dice anche il nostro nome! Ogni nostro progetto è teso ad interpretare e portare avanti il massimo efficientamento energetico, la Classe A è un obiettivo ma anche un modo di vivere il mondo e la casa. Nei nostri interventi di ripristino e ristrutturazione operiamo in modo avanzato e sulle nuove costruzioni ci affidiamo ai massimi esperti del settore. Mesi fa avevamo pubblicato un altro focus sul tema e oggi possiamo dire che, anche alla luce di quanto accaduto anche a Copenhagen la direzione necessaria è quella di intraprendere un viraggio convinto verso soluzioni ecogreen, perché la Terra non ha un Piano B. Al di là poi delle direttive europee e nazionali, è fondamentale impegnare risorse in investimenti che facciano bene all'ambiente e che ci permettano di vivere in comunione con il pianeta. 

 

 

 

Resta connesso…

 

Gli esperti di Immobiliare Classe A saranno al tuo fianco per aiutarti in questa delicata fase di transizione ecologica, per conoscere le soluzioni da adottare e per scegliere o trasformare la tua casa in una abitazione eco sostenibile. Scopri tra le nostre proposte immobiliari di Milano, Bologna e del suo hinterland, sono tutte già a prova di EPBD. 

Realizzare il tuo sogno immobiliare, quando sembra impossibile, con Immobiliare Classe A diventa realtà. 

Ti invitiamo, inoltre, a seguire i nostri canali social, Facebook, Instagram e YouTube con tutti gli aggiornamenti di Immobiliare Classe A